martedì 6 maggio 2014

La rivincita del nascondino

(da ilSole24ore.com)

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una ricerca rivela che i bambini del 2011 adorano i giochi dei loro nonni

Nascondino, tana libera tutti, un-due-tre-stella. Giochi che suonano come cimeli dell'infanzia, ma che quando avevamo dieci anni davano il nome alle nostre giornate. Quei pomeriggi sudati e sporchi di cadute varie ci sembrano inestimabili a confronto di quelli dei bimbi 2.0 prigionieri di pc, consolle e dvd in stanzette oscurate perché se no la luce fa riflesso sul video. Motivo per cui gli adulti fanno pensieri del tipo «poverini, non gusteranno mai il piacere di una palla tirata oltre la rete del giardino» oppure teorie angosciate come «diventeranno adulti senza aver mai provato l'ebbrezza di inventare una conta».

Invece, le cose non stanno così. Almeno non per tutti. Perché i bambini, nonostante l'imperiosa diffusione dei giochi elettronici da camera, le conte le inventano e le fanno ancora, si rincorrono, si nascondono, giocano a fare le mamme e i pirati, cantano filastrocche vecchie di cinquant'anni mentre si battono le mani. A dimostrare che i giochi dei piccoli del secondo decennio del Duemila non sono poi così diversi da quelli dei loro nonni sono stati i ricercatori della East London University, dell'Università di Sheffield e dell'Institute of Education britannico, che hanno passato due anni a seguire i bambini delle scuole elementari di Londra e Sheffield facendosi spiegare i loro giochi e registrando le loro canzoncine. 

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